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IL TAPPO STELVIN:
UNA NUOVA ESPERIENZA
DI GUSTO

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Il tappo a vite (o Stelvin, dall’azienda che l’ha prodotto per la prima volta negli anni ’70), ormai considerato un metodo totalmente innovativo ed efficace per la conservazione dei vini, sta prendendo sempre più piede tra gli appassionati e professionisti del settore di tutto il mondo.
In molti potrebbero obiettare che con il tappo a vite si perda tutta la poesia che accompagna la tradizionale apertura della bottiglia, ma le sue caratteristiche e i vantaggi derivanti dal suo impiego dimostrano come per un gesto ‘’perso’’, ce ne sono tanti altri guadagnati.

Tappo di sughero contro tappo Stelvin: quali sono le differenze?

Il tappo a vite è un sistema di chiusura costituito da una capsula di metallo con filettatura a vite ricoperta in alluminio, che avvolge il collo dalla bottiglia chiudendola ermeticamente.

Sul fondo in resina è racchiusa una quantità minima di azoto che contribuisce a mantenerne intatte le proprietà organolettiche e, il contatto della superficie metallica con la bevanda non crea alcuna reazione che possa alterarne il gusto.

Il tappo in sughero, costituito da un materiale morbido ed elastico, si adatta alla bottiglia e garantisce una chiusura altrettanto ermetica, impedendo il passaggio di un’eccessiva quantità di ossigeno.

Tuttavia, il sughero è estremamente soggetto alle condizioni esterne e finisce spesso per essere attaccato da funghi, producendo, a contatto col vino, il ben noto ‘’odore di tappo’’.

Con il tappo a vita, l’apertura e la chiusura della bottiglia risulta molto più semplice, poiché non richiede l’utilizzo del cavatappi e la si può aprire e richiudere semplicemente svitando il tappo che, tra le altre cose, è riutilizzabile.

È vero che in questa maniera si perde in parte la poesia che ne accompagna l’apertura ma, allo stesso tempo, si evitano anche spiacevoli incidenti come la rottura del tappo all’interno della bottiglia.

Per quali vini si adatta?

Date le sue caratteristiche, il tappo a vite è particolarmente adatto per la conservazione di vini bianchi e aromatizzati, così da mantenerne al meglio anche i sentori più fini e particolari, oltre che a preservarne la limpidezza e la corposità.

Il discorso si fa più complesso per quello che riguarda l’evoluzione dei vini.

Il tappo in sughero, infatti, permette il passaggio di ossigeno necessario per l’invecchiamento del vino all’interno della bottiglia, rispetto al tappo a vite. In caso contrario, l’assenza di ossigeno ne favorirebbe la riduzione e, appena aperto, nella fase di risveglio, si conserverebbero soltanto una parte dei profumi.

Per contro, il tappo a vite è particolarmente indicato per vini giovani che hanno raggiunto la loro massima evoluzione ed espressività, non impedendone quindi la crescita e di apprezzarne ogni singola caratteristica, indipendentemente dal passaggio d’ossigeno.

Quindi è meglio usare il tappo in sughero o quello a vite?

La risposta è: dipende.

Sicuramente il tappo Stelvin produce diversi vantaggi rispetto al tappo in sughero e viceversa, ma non esiste una netta superiorità di uno sull’altro.

La scelta del tipo di chiusura da utilizzare per il proprio vino sta ai produttori sulla base del tipo di esperienza che vogliono offrire ai consumatori.

Proprio per questo, è bene non cadere in rigide etichettature o preconcetti che negherebbero un certo tipo di esperienza a dispetto di un’altra e credere in un’innovazione che vada a beneficio e rispetto della tradizione, conferendole un valore aggiunto.

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